LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA

di Stefania


Capitolo 1

Le feste erano trascorse tranquille per i cyborg sembrava che più nulla dovesse turbare ulteriormente la pace mondiale. Intanto loro se ne stavano alla base nell’attesa d’eventi, trascorrendo le loro giornate a ridere e scherzare.
 <<Certo che Françoise sei stata davvero costante con Joe>> affermò 007 <<Un’altra lo avrebbe già liquidato.>> aggiunse 002 <<Quante ragazze ha avuto Jet?>>  chiese Bretagna <<Ah! Ho perso il conto.>> <<Vediamo…>> disse pensierosa Françoise, <<C’è stata Mayumi, Caterina, la principessa del pianeta Phanton…>> Joe si alzò di scatto e le mise un dito sulle labbra.>> <<Ora basta…perché, parlare del passato, mi pare che alla fine abbia scelto o no?> Françoise annuì ricambiando il dolcissimo sorriso che Joe le aveva rivolto. <<Già, e che scelta ragazzo mio, complimenti davvero, anche se devo essere sincero, quella principessina del regno di Monami,  non era certo da buttare via.>> affermò Bretagna. <<E cosa avrebbe avuto quella più di me.>> disse stizzita Françoise. Bretagna si crogiolò della gelosia di Françoise <<Guardatela! ha cambiato colore…>> ironizzò Bretagna <<Affatto>> affermò cercando di nascondere il suo vero stato d’animo. <<e comunque Joe ha scelto me non certo lei, a dimostrazione che non ho nulla da invidiarle.>> <<Paura?>> <<Nemmeno per sogno, potrei certamente reggere il confronto. Cosa mi fai dire…>> <<Ah! Ammettilo Françoise che avresti paura di una pupa come quella.>> <<Mi fido di Joe.>> <<Questa non è una risposta, e comunque se non avessi paura non saresti diventata di tutti i colori quando l’ho nominata?>> <<Il fatto è che non meriti risposta>> disse e uscì dalla porta a passi veloci. <<Non avresti dovuto Bretagna, lo sai quanto è suscettibile Françoise.>> <<Mio caro Joe, la verità fa male! Sarebbe ora che lei come te d’altronde ammettesse a viso scoperto i vostri sentimenti, invece di nascondervi come ladri.>> <<Sai Bretagna, a volte le cose non sono così semplici come sembrano.>> gli rispose uscendo dalla stanza. Joe raggiunse Françoise sulla scogliera, si fermò a pochi passi da lei, che lo aveva già sentito arrivare e perciò si era voltata a guardarlo. << non fare caso a le battute di 007, lo sai com’è fatto.>> <<Lo so, però se devo essere sincera in fondo in fondo non ha detto delle cose del tutto false.>> <<Cosa intendi.>> <<Beh tu sei un pilota di formula, uno molto famoso e…diciamocelo, le donne muoiono letteralmente per te e a volte, quando sei lontano, ho paura che una di loro…>> <<Françoise te l’ho già detto e ridetto, mille volte, per me esisti solo tu e nessun altra. Certo, non posso nascondere che le ragazze che ho avuto abbiano lasciato qualcosa nella mia vita, ma come ti ho detto prima loro sono il mio passato e tu invece…>> Joe l’abbracciò <<Tu sei il mio futuro, Françoise.>> <<Joe dici davvero.>> <<Certo che dico davvero e per dimostrarti quanto sono sincero faremo una crociera, ti va?>> <<Cosa>> <<Si hai capito bene. Tanto le prove di campionato inizieranno solo il mese prossimo e quindi ho tantissimo tempo libero che voglio dedicare a te mia cara.>> <<Oh Joe è fantastico…ma quando partiamo>> Joe tirò dalla tasca due biglietti. <<La nave parte domani.>> << non posso crederci.>> disse buttandogli le braccia al collo <<Ma perché me lo dici solo ora?>> <<Volevo fosse una sorpresa.>> <<Beh, se è per questo ci sei riuscito in pieno. Allora devo preparare subito le valigie.>> <<Partiremo domani nel tardo pomeriggio, c’è ancora un po’ di tempo… per noi…>> le sussurrò. <<è cosa avresti in mente.>> <<Un téte a téte nella mia camera.>> <<Una buona cena e un bel bicchiere di vino>> <<Io salterei quella parte. E andrei direttamente al “dolce…”>> <<Joe…>> <<Che c’è…>> <<Non dirai sul serio.>> <<Si, mia cara e devo ammettere che non sono in vena di accettare un rifiuto>> disse prendendola in braccio.

Quando la mattina Joe si svegliò teneva ancora Françoise fra le braccia. Si alzò cercando di fare il più piano possibile si vestì e si avviò verso la cucina. <<Buongiorno...>> esordì con un cenno di mano <<Ecco Romeo!>> <<Bretagna non sono molto per la quale stamane.>>  <<Ok, ho capito, vorremmo solo sapere dove hai lasciato la tua Giulietta pensavamo fosse con te!>> <<L’ho lasciata che stava ancora dormendo>> Per Joe fu naturale rispondere in quel modo, ma non pensò che come al solito Bretagna, non avrebbe perso l’occasione per dire la sua.>> <<Fantastico! Ma allora è una cosa seria!>> attaccò con tono melenso. Joe si pentì subito di avere parlato troppo, perché ora tutti gli sguardi dei suoi amici erano puntati su di lui. <<Che cosa avete da guardare in quel modo.>> <<Beh questa è nuova dovremo chiedere al dottore Gilmore come è possibile.>> disse seriamente Jet. <<Già a quanto pare il nostro Joe è più umano di quanto pensi…>> aggiunse Punma <<Smettetela non siete divertenti.>> <<Almeno potevate aspettare la prima notte di nozze.>> ironizzò 007. Joe non rispose, nervosamente terminò di preparare un vassoio dove mise la colazione per lui e Françoise. <<E’ la colazione per voi...>> <<e’ cos’altro sennò.>> sbuffò Joe. <<Beh amico se vuoi ti posso fornire una ricettina afrodisiaca per te e signora.>> <<Ti sembrerà strano Bretagna, ma non ne abbiamo bisogno grazie.>> era proprio ciò che voleva sentirsi rispondere, prima che Joe uscisse dalla cucina lo richiamò <<Ehi fratellino, dimentichi lo zabaione>> disse agitando un barattolo,  Joe non lo degno nemmeno di uno sguardo, sbatté la porta e si diresse verso la sua camera. <<Buongiorno amore…>> le sussurrò dandole un bacio. <<non farlo mai più di lasciarmi sola.>> <<perdonami ma ero andato a preparare la colazione.>> <<allora sei perdonato>> disse mettendosi seduta nel letto. <<Mademoiselle, servizio in camera!>> disse mettendole il vassoio davanti.  Françoise iniziò a mangiare di gusto <<Questi sandwich, sono buonissimi.>> Joe annuì, ma per tutto il tempo che fecero colazione lui non le staccò mai gli occhi di dosso <<Bene ora è meglio che mi alzi.>> Joe la trattenne. <<Vuoi davvero andare via?>> le disse facendola sdraiare nuovamente e togliendosi la camicia. <<Joe non è il momento, dobbiamo preparare i bagagli.>> Joe la baciò <<ti prego fammi alzare…>> lo supplicò lei mentre le labbra di lui scendevano sul suo collo e sul suo seno. Joe scosse il capo <<dovrai fare meglio di così per convincermi che non mi vuoi.>> Françoise non ebbe nemmeno la forza di replicare, lui le prese le mani e le appoggiò sul cuscino, poi fece scorrere le sue lentamente sulle braccia di lei e poi ancora sul suo corpo. Françoise inarcò la schiena e di lì a poco non riuscì ad opporre più alcuna resistenza alla passione di Joe.

Mentre, per i cyborg la vita aveva ripreso il solito andazzo, c’era qualcuno invece che non aveva mandato giù l’affronto della sconfitta. Su un’isola sperduta nel pacifico un cyborg stava impartendo precisi ordini a due suoi subalterni che inginocchiati davanti a lui in segno di sottomissione e rispetto attendevano che egli avesse finito di parlare. <<Dobbiamo distruggere la base di quei maledetti cyborg, non mi importa come lo farete ma radetela al suolo, uccidete quei bastardi, e portatemi il dottore Gilmore lui lo voglio vivo.>> disse rivolgendosi ai due cyborg inginocchiati al suo cospetto.
<<Sissignore.>> <<I Fantasmi neri sono risorti e non moriranno mai, presto ristabiliremo la supremazia che avevamo e che quei maledetti cyborg ci hanno tolto.>>
<<Ma come faremo signore siamo ancora troppo pochi.>> <<A questo sto già provvedendo, ho un esercito di 50 uomini pronti a rinunciare alla loro umanità per perorare la causa dei fantasmi neri. Andate ora! Sapete bene cosa dovete fare, al resto penserò tutto io.>> <<Agli ordini.>> risposero quelli alzandosi in piedi e porgendo un saluto militare a quello che doveva essere il loro capo, poi si dileguarono dietro una porta. Il tizio misterioso, rimase seduto sul suo trono tenendo in mano un calice di vino, iniziò a giocherellarci facendo agitare leggermente il liquido nel bicchiere. <<Presto avrò il dominio del mondo e arriverò dove i tre fratelli hanno miseramente fallito. E nemmeno quei mocciosi potranno opporsi alla mia forza.>> Una risata sinistra riecheggiò nell’aria la pace sembrava minacciata nuovamente, ma i cyborg non potevano immaginarlo. Joe e Françoise si preparavano per la loro crociera, ma cosa gli avrebbe riservato il destino, lo avrebbero  scoperto presto.

<<Bene, come al solito siamo gli ultimi a sapere le novità qui dentro>> affermò Jet entrando nella stanza. <<a cosa ti riferisci>> gli chiese Joe <<Alla vostra crociera piccioncini.>> <<E’ un regalo che volevo fare a Françoise.>> <<Già, un piccolo anticipo di luna di miele.>> aggiunse Bretagna. Françoise arrossì. <<Bretagna smettila.>> <<Bene speriamo che almeno vi divertiate.>> ribatté Jet facendo l’occhiolino <<Su quello non devi avere dubbi.>> Disse Bretagna con tono allusorio. Françoise guardò Joe che sembrò essere ancora più imbarazzato di lei. <<La nave parte fra circa tre ore,sarà meglio avviarci.>> si affrettò a dire 009 cercando di dirottare il discorso altrove. Françoise annui. <<Possiamo almeno accompagnare gli sposini?>> <<Jet ora basta…>> <<Ok, ok fratellino smetto.>> disse facendo cenno con le mani di resa. <<Forza carichiamo le valige in auto e partiamo.>>
Durante il viaggio Françoise non parlò. <<Cos’hai, non sei felice>> chiese Joe distraendola dai suoi pensieri <<Si che lo sono, stavo pensando a prima.>> Joe fece finta di non capire <<Pensavo a quello che ha detto Bretagna tu sai a cosa si riferiva?>> <<In che senso>> <<Quando ha fatto l’allusione…>> <<Ah! Ti riferisci a quello.>> <<Già…>> <<Nulla…e che stamane quando mi sono alzato mi hanno chiesto di te. E mi è venuto istintivo di rispondergli  che ti avevo lasciato addormentata.>> <<Sanno che abbiamo dormito assieme?>> <<Beh, si e no>> <<Che vuol dire si e no>> Joe guardò Françoise con un’espressione che le fece comprendere a cosa stesse alludendo. <<Che vergogna! Non avrò più il coraggio di guardarli in faccia. >> <<Non pensi di esagerare.>> <<Non la smettevano prima di torturarci, ed ora sarà anche peggio.>> <<A me sembra una cosa normale.>> <<Già ma non per loro, farebbero di tutto per trovare uno spunto per scherzare su di noi. Sapessi come mi sento!>> <<Lo capisco, ma tanto oramai è successo e poi non mi sento assolutamente in colpa, ho fatto quello che ritenevo giusto.>> <<Quello si però…>> <<Se sei pentita di averlo fatto con me devi solo dirlo.>> <<Non l’ho mai pensato, non mettermi in bocca parole che non ho detto.>> <<Ma ti stai creando troppi problemi.>> <<Se fossi pentita non l’avrei certo fatto con te quando stamattina mi sei praticamente piombato addosso.>> <<Bene anche questo. Non mi sembrava proprio che ti dispiacesse…>> <<Infatti non mi è dispiaciuto affatto fare l’amore con te anzi…è stato meraviglioso.>> Françoise si morse le labbra ed arrossì, distolse subito lo sguardo, gli occhi di lui erano puntati su di lei al punto da farla sentire a disagio. Joe era ammutolito, non immaginava di sentirle dire quelle parole. <<Grazie…>> disse voltandosi a guardare la strada <<Grazie di cosa?>> gli chiese lei tornando a fissarlo con aria interrogativa <<del complimento, ma devo dire che non sarebbe mai davvero meraviglioso se non fosse per te.>> <<Cosa vuoi dire?>> <<Che riesci a tirare fuori il meglio di me in tutto.>> <<Dai non dire così>> <<E’ vero Françoise. Sei davvero speciale per me.>> disse prendendole la mano.<<Mi dispiace averti aggredito poco fa.>> <<No, e  a me che dispiace di comportarmi a volte da stupido.>> <<Siamo vicini al porto. Il mare è bellissimo!>> <<Ci aspettano 4 giorni di relax  da passare tutti soli soletti.>> <<Joe…>> <<Non ho mica fatto allusioni.>> disse assumendo un’espressione da angioletto. <<Ti conosco.>> gli rispose lei marcando le parole. <<Sai, ci ho preso gusto a dare il meglio di me in tua compagnia.>> Françoise lo scostò. <<Quanto sei sciocco!!>>
<<Bene, bene, siamo al porto>> disse Bretagna scendendo dall’auto.>> <<Accidenti  che nave.>> affermò sbigottito 006. <<Il nostro Romeo o fa le cose in grande o niente.>> <<Attento Bretagna, 009 ti ha già avvertito di non fare battute stupide.>> <<Lo sai nanerottolo che non posso farci nulla è più forte di me.>> <<Dovresti controllarti non vorrai rovinargli la partenza.>> <<Se c’è uno che sta rovinando tutto sei tu con le tue raccomandazioni.>> <<Fai come vuoi, ma poi non dire che non ti avevo avvertito>> <<ehi siamo qui.>> Joe  e Françoise stavano raggiungendo gli altri camminando mano nella mano. <<Guarda che carini.>> disse strizzando l’occhio, <<Sembrano o no dei novelli sposini?>> <<Già non ho mai visto nessuno dei due così felice.>> Fece notare Albert  <<Scusate il ritardo ho dovuto aspettare che imbarcassero l’auto.>> <<E’ questa la nave Joe, oh, è bellissima….>> disse lei congiungendo le mani. Joe sorrise, era bello vederla emozionata come una bambina, era terribilmente dolce e lui difficilmente riusciva a resistere alla sua dolcezza. <<E’ già, Giulietta il tuo Romeo ha fatto le cose in grande.>> Ma 006 gli diede un pestone sul piede. <<Accidenti a te Chang ma che ti piglia.>> <<Il prossimo commento imbecille e faccio di te un cumulo di cenere fumante.>> <<Che paura mi fai nano, mi trema il cinto dei pantaloni.>> <<Ti avevo avvertito di non farmi arrabbiare ora abbrustolisco la tua bella pelata.>>è così dicendo sfoderò una fiammata, ben calcolata, che colpì Bretagna in pieno viso, facendolo bruciare.>> <<Razza di idiota, potevi ammazzarmi.>> <<Quante storie che fai, così sei anche più carino, quel colore ti dona sai nasconde la tua vera faccia.>> Bretagna passò dal nero fumo al rosso fuoco, un piccolo getto di vapore uscì dalla sua testa. <<Ora vedrai di cosa sono capace!>> disse trasformandosi in una brutta aquila. Spiccò il volo e afferrò Chang. <<Mettimi giù razza di uccellaccio spennacchiato o ti finisco di bruciare quelle quattro piume che ti sono rimaste.>> gracchiò 006 <<Canta, canta, lo sai cosa dice il proverbio? Ride bene, chi ride ultimo.>> sghignazzò sorvolando il mare.<<Non farlo 007, non lasciarmi cadere!>> <<Adieu amico.>>  e così dicendo lo liberò in acqua. Ma, subito dopo mentre continuava a volare senza guardare dove andava troppo preso dalla soddisfazione di avere gettato in acqua 006 andò a sbattere contro la prua della nave finendo a sua volta in acqua. <<Ah bene, è proprio vero>> ribatté soddisfatto Chang. <<chi la fa l’aspetti>> Tutti risero per la scena gustosa di quei due per i quali ogni momento era buono per azzuffarsi. Ma, l’allegria fu interrotta dall’arrivo di un uomo in divisa. <<I signori devono imbarcarsi?>> chiese un uomo in divisa <<Si, siamo noi due.>> disse indicando Françoise. <<questi sono i nostri biglietti.>> <<Bene allora potete salire, fra pochi minuti partiamo>> <D’accordo allora arriviamo subito.>> <<Bene, signori non posso che augurarvi buon viaggio e auguri…>> disse allontanandosi <<Auguri?>> ripeté Joe <<Mi sa tanto che quello vi ha preso per sposini.>> affermò 007 uscendo dall’acqua tutto sgocciolante <<Già in effetti lo sembrate proprio.>> specificò Punma <<Meglio così…almeno tutte quelle signorine che stanno per cadere dalla paratia per guardare Joe avranno un’amara delusione.>> disse prendendolo sottobraccio. <<Gelosa?>> <<Prudente, meglio non fidarsi.>> Joe le diede un colpetto sul naso. <<Sei proprio una bambina.>> Françoise sorrise. <<Allora buon viaggio e divertitevi.>> li salutò Geronimo. <<non mancheremo di mandarvi una cartolina dai posti che visiteremo.>> <<Mi raccomando Françoise, non sciuparcelo troppo, abbiamo ancora bisogno del nostro capo.>> ironizzò Jet <<Stai tranquillo…ritornerà tutto intero.>> <<A presto ragazzi.>> Joe e Françoise salirono sulla passerella e si diressero sulla nave. Rimasero a salutare i loro amici, fin quando il porto non sparì dalla loro vista. Ma, sulla nave nessuno si era accorto dei due loschi individui, vestiti da marinai, che erano saliti a bordo e che avevano tutta l’impressione di seguire Joe e Françoise nel loro viaggio. Tutti tranne 004.
<<Albert che hai, sembri nervoso.>> notò Jet <<Ho visto salire qualcuno sulla nave che non mi piaceva affatto.>> <<Per me te lo sei sognato.>> ironizzò Bretagna. <<Stai attento, non ho la nomea del visionario.>> <<Vedrai che è stata solo un’ impressione.>> <<Me lo auguro 002, spero solo che 009 e 003 rimangano sempre vigili, perché ho la strana, brutta impressione che gli possa accadere qualcosa.>> I cyborg avevano molto rispetto per 004, che effettivamente era molto intuitivo. Cercarono di non pensarci, forse per una volta tanto Albert, aveva visto più di quello che pensava.

<<Che  meraviglia Joe…>> <<Sei felice…>> <<Molto >>disse appoggiando il capo sulla spalla di lui.

<<Allora come ha detto il capo, ma senza farsi accorgere.>> disse il cyborg 010 <<D’accordo, comunque fratello quei due flirtano così tanto che non credono si accorgerebbero di noi nemmeno se gli fossimo davanti.>> rispose il cyborg 011 <<Non sottovalutarli. 009 è molto forte e 003 ha delle capacità che il nostro capo ha intenzione di sfruttare. Speriamo solo che fili tutto liscio, così potremo finalmente rendere un servigio al grande Bartex.>> replico 010  <<Se faremo tutto cautamente non ci dovrebbero essere complicazioni.>> aggiunse poi.

<<Sei stanca?>> Françoise scosse la testa. <<Sto bene.>> La brezza della sera scompigliava i loro capelli. <<Sono felice accanto a te Joe.>> <<Anche io Françoise.>> poi la baciò teneramente.
Quella sera, rimasero a lungo sul ponte a guardare il mare poi, molto stanchi si diressero verso la loro cabina. <<Françoise va avanti, arrivo subito.>> <<C’è qualcosa che non va Joe.>> <<No nulla, ho bisogno ancora di un po’ d’aria.>> <<Va bene ma non farmi aspettare.>> <<No tranquilla.>> Joe si appoggiò alla paratia e mentre era li pensieroso a guardare il mare stringeva fra le mani un piccolo pacchettino azzurro ornato con un fiocchetto dorato, all’apparenza sembrava un regalo, Joe lo fissò a lungo e lo girò più volte fra le mani sospirando. “che devo fare glielo debbo dare o no?” pensò fra sé e sé. Rimase a lungo a meditare su cosa fosse più giusto fare, ma quando vide che non riusciva a raggiungere l’accordo con sé stesso ritornò in cabina, si spogliò e s’infilò nel letto cercando di far piano per non svegliare Françoise. <<Joe ma dove eri andato?>> <<Ero sul ponte ad ammirare le stelle.>> mentì. <<Sei sempre il solito>> disse voltandosi e accoccolandosi vicino a lui.>> <<Sei sempre la stessa anche tu.>> <<Perché?>> disse lei aprendo gli occhi. <<Appena hai sentito che ero rientrato ti sei subito messa qui accanto a me.>> <<Ti da fastidio.>> <<No, mi piace tenerti fra le braccia lo sai, anche senza fare nulla. Amo stare qui a coccolarti e guardarti mentre dormi.>> Françoise richiuse gli occhi e poggiò nuovamente il capo sul petto di Joe. <<Sei strano stasera.>> <<Cioè?>> <<Mi sembri melanconico.>> <<Sono solo un po’ stanco.>> <<Allora dormiamo, notte Joe.>> <<Buonanotte Françoise.>>
Ma, il sonno di Joe fu tormentato da incubi in cui erano coinvolti Françoise, lui, i cyborg e tutti i passeggeri della nave, Qualcosa simile a quello che lo aveva tormentato mesi prima e che a volte tornava la notte e rendere inquieto il suo sonno.
Si svegliò di soprassalto, ansimando per lo spavento. Françoise che era in bagno si precipitò in camera. <<Joe che ti succede.>> disse lei avvicinandosi a letto. <<Oh Françoise ancora quel sogno.>>  affermò stringendosi a lei impaurito. <<Stai calmo Joe, era solo un sogno ci sono io con te.>> <<Françoise, ho paura…>> Quell’affermazione la spiazzò non riusciva ad immaginare Joe spaventato. <<Cerca di calmarti, vuoi che ti faccia portare una camomilla.>> Lui fece cenno di diniego con il capo. <<No, ora mi passa.>> affermò scostandosi le coperte e mettendosi a sedere sul ciglio del letto. <<Adesso mi preparo anche io e ti raggiungo sul ponte, tu vai avanti.>> <<Sicuro Joe?>> <<Stai tranquilla. Arrivo subito.>> <<Ok.>> disse dandogli un bacio. Françoise uscì dalla cabina ma, prima di chiudere la porta, si fermò e si voltò a guardare Joe rimasto in silenzio seduto sul letto con la testa fra le mani.

Quella scena le portò alla mente la mattina in cui Joe la cacciò dalla sua camera e lei partì per Parigi per tornare a casa dai suoi genitori, quel giorno era seduto proprio come oggi sul suo letto tenendosi la testa fra le mani e nemmeno allora quando lei prese le sue cose e uscì dalla camera si era voltato a guardarla. “Che sciocca” pensò fra sé e sé,  “Come mi vengono queste idee in testa. Joe ha organizzato questa crociera per noi. Non potrebbe mai lasciarmi di nuovo.” Ma mentre lo diceva il suo sguardo si rattristò, nuovamente si sentì fragile e insicura, ancora una volta Joe stava tirando fuori il suo carattere incostante e dubbioso, di nuovo fecero capolino fra loro quegli eterni silenzi che così spesso li avevano allontanati fino a dividerli. “Se lo perdessi nuovamente non so se potrei farcela a vivere.” E mentre lo pensava una lacrima le rigò il viso. Non sentì i passi di qualcuno alle sue spalle e non si accorse nemmeno della mano che si protendeva verso di lei fin, quando non si poggiò sulla sua spalla distraendola dai suoi pensieri. Con le dita Françoise si asciugò gli occhi. <<Joe sei tu?>> <<Che fai piangi?>> <<No deve essere colpa della salsedine>> mentì spudoratamente. <<Come stai ora?>> <<Meglio, mi dispiace di averti fatto preoccupare.>> <<Non devi scusarti lo sai che per qualunque cosa tu abbia bisogno io sono sempre al tuo fianco.>> <<Lo so ed è anche per questo che ti amo Françoise.>> le accarezzò il viso con la mano. Ma, Françoise non smise di guardare i suoi occhi, erano tristi, come svuotati, non brillavano come il giorno in cui erano partiti, erano spenti, come se qualcosa lo avesse turbato. Non osò chiedergli nulla, né affrontò il discorso durante il pranzo, sapeva bene che era inutile sarebbe servito solo a farlo chiudere ancora di più in sé stesso, perciò pensò di lasciar stare per ora ed aspettare che fosse lui a cercare di parlarne.

<<Stasera agiremo. Proprio durante la festa. Ci sarà tanto di quel casino che nessuno si accorgerà di noi.>> proruppe 010 <<Ma come faremo fratello 003 e sempre attaccata a 009, non si lasciano mai.>> <<Anche a questo c’è un rimedio.>> disse sogghignando il cyborg. <<Se potresti mettere al corrente anche me.>> <<tutto a tempo debito 011, tutto a tempo debito.>>

<<Stasera c’è la festa, ma se non te la senti Joe, possiamo anche non andare.>> <<No invece, voglio andarci, mi farà bene distrarmi.>> <<D’accordo allora finisco di prepararmi.>> <<Françoise…>> <<Si Joe>> Lui si mosse verso di lei l’abbraccio e poi la baciò. Françoise rimase esterrefatta di fronte a quell’atteggiamento inusuale di Joe ma, non si rifiutò, né cercò di respingerlo. <<finisco di prepararmi.>> <<D’accordo piccola.>> Joe si sedette sul letto aspettando che Françoise terminasse di prepararsi. All’improvviso qualcuno bussò alla cabina. Joe si alzò per aprire la porta. Un uomo in divisa era lì di fronte a lui. <<Mi scusi il disturbo, il signor Joe Shimamura?>> <<Sì perché?>> <<Ho un biglietto da consegnarle.>> <<Un biglietto?>> L’uomo tirò dalla tasca un foglietto bianco piegato in quattro e glielo diede. Joe lo prese fra le mani. <<Lei non sa da parte chi proviene.>> <<E’ arrivato ora via radio dalla sala comandi e c’era scritto di consegnarlo solo nelle mani del signor Joe Shimamura.>> <<Nella sala comandi, ma di chi potrà mai essere?>> <<Non ne ho la minima idea, signore.>> <<Bene la ringrazio.>> <<Di nulla signor Shimamura, dovere.>> Joe richiuse la porta e subito dopo lesse il biglietto.

Caro Joe,
Mi spiace interrompere la vostra crociera, ma devo informarti di un problema sopravvenuto alla base, per la quale si richiede la tua presenza. Ora non posso spiegarti nel biglietto di cosa si tratta per un fatto di segretezza di informazioni, appena puoi mettiti in contatto con me anche dalla sala comandi con il telefono di bordo.
                                                                                              In fede
                                                                                     Il dottor Gilmore
 Ps: non allarmare 003 non servirebbe, prima di tutto ho prima bisogno di parlare con te poi, si deciderà il da farsi. Aspetto tua telefonata.

 

<<Joe, posso sapere quale vestito secondo te è meglio che metta…Joe!>> Françoise uscì dal bagno con due vestiti da sera in mano entrambi appesi alle stampelle uno azzurro e uno nero. Si guardò intorno per cercare Joe, ma di lui non c’era traccia. <<Ma, dove sarà andato!>> In quel momento gli tornarono in mente ancora una volta i pensieri che l’avevano accompagnata li sul ponte della nave. Françoise di sedette sul letto, non capitava cosa avesse Joe ultimamente, lo sentiva a volte lontano e irraggiungibile,  altre volte invece era come se fra loro si fosse finalmente ristabilito l’equilibrio, recentemente però i suoi pensieri erano rivolti altrove, ma dove, lei proprio non poteva saperlo, era questo che la tormentava, avrebbe voluto saper leggere nel suo cuore, come gli  aveva già detto una volta per scoprire cosa lo turbasse e cosa realmente lui provava per lei.
Gelosa, si, gelosa dei suoi pensieri, dei suoi silenzi, dei suoi ricordi, di tutto quello che lo poteva allontanarlo da lei, anche se spesso nascondeva questi sentimenti a Joe, dentro di lei bruciavano come una fiamma perenne. Perché, era sparito senza dirle nulla, cosa lo aveva costretto a correre via senza dirle nemmeno una parola. Françoise si lasciò cadere sul letto, tutti quei pensieri, le annebbiavano l’intelletto, non capitava più fin dove era realtà e fin dove era la sua fantasia a guidarla. Mise un braccio sul viso e pianse fin quando a un certo punto si sentì le membra pesanti così pesanti da addormentarsi di schianto.
<<Bene 010, il sonnifero ha fatto effetto finalmente.>> <<Allora entriamo in azione.>> rispose l’altro. I due cyborg entrarono nella cabina, dovevano fare presto, Joe sarebbe potuto ritornare a momenti. Si avvicinarono a Françoise e le posero nell’orecchio una specie di cimice elettronica.
<<Cosa è quel coso.>> chiese 011 <<Razza di idiota è un dispositivo che si attraverso l’orecchio risalirà nei suoi circuiti per arrivare al cervello dove si anniderà, lì farà si che delle onde ipnotiche sottomettano il suo cervello e una volta fatto ciò la metterà sotto il nostro controllo.>> <<Cioè farà tutto quello che le ordineremo?>> <<Gia 011 e il primo ordine sarà quello di distruggere la base dei cyborg con loro dentro.>> <<Fantastico.>> <<Un’altra cosa metti questa bomba nel suo bagaglio, riponila ben nascosta, dovrà piazzarla all’interno della loro base.>> <<Vado subito.>> <<Sbrigati fratello o rischiamo di essere visti.>> <<Fatto 010.>> <<allora possiamo andare la cimice farà il resto.>> <<Quanto ci vorrà perché le onde ipnotiche di interferire con le sue onde cerebrali?>> <<Poche ore, solo poche ore e Bartex avrà la sua vendetta. Andiamo ora prima che ci scoprano.
<<Devo vedere il capitano.>> <<Non è possibile giovanotto.>> <<E’ urgente mi è giunto un messaggio dalla radio della sala comandi.>> <<Impossibile se avessimo ricevuto un messaggio noi saremmo i primi a saperlo.>> <<Dovete farmi telefonare forse è una questione di vita o di morte.>> <<Mi faccia vedere il biglietto.>> Joe tolse dalla tasca il foglietto e glielo diede. L’uomo ne lesse l’intestazione, poi si avvicinò alla scrivania e cercò per alcuni minuti fra varie carte sparse sulla scrivania. <<Mi dispiace giovanotto, siamo spiacenti a nome di Joe Shimamura non abbiamo raccolto alcun messaggio.>> <<Ma come è possibile? Non so cosa dirle si sarà trattato di uno scherzo.>> Joe rimase inebetito per alcuni istanti, poi gli venne in mente l’incubo che aveva fatto la notte prima, fu come un fulmine a ciel sereno per lui. Senza nemmeno scusarsi dell’invasione nella sala comandi, corse sul ponte diretto verso la sua cabina. “Che sciocco sono stato, mi hanno mandato un biglietto ed io ci sono cascato come un pollo, se le fosse accaduto qualcosa io non me lo perdonerò mai.” Joe nella sua disperata corsa sui ponti della nave urtò diversi passeggeri, ma non si preoccupò di chiedere nemmeno scusa, era troppo ansioso di arrivare da Françoise. Quando fu davanti alla porta l’apri violentemente, rimase fermò alcuni istanti sull’uscio, senza nemmeno il coraggio di pronunciare il suo nome. Temeva per il peggio, poi la vide riversa sul letto con il braccio ancora sugli occhi. Si avvicinò piano a lei e nel chiarore lunare vide brillare quelle che sembravano lacrime sulle sue guance. S’inginocchiò ai piedi del letto, e in certo senso si sentì sollevato di vedere che stava bene, ma quelle lacrime, lo avevano colpito. In un attimo realizzò che tutti i dubbi che lo avevano assalito erano dettati dalla paura di sbagliare o forse di amare, nel suo cuore bruciava ancora l’esperienza nel deserto con Mayumi e il suo fidanzato. Era un cyborg, non un uomo, e quel giorno Mayumi glielo aveva schiaffato in faccia senza mezzi termini. Per tutti coloro che conoscevano il suo segreto lui era un mostro, per altri, quelli più magnanimi era solo 009 il cyborg, e l’unica che in tutto questo gli era sempre rimasta vicina e lo aveva aiutato era lei Françoise. All’improvviso la vide muoversi nel sonno, si alzò e rimase li fermo a guardarla. Lievemente Françoise scostò il braccio dagli occhi e li aprì. La prima immagine che vide fu lo sguardo dolce di Joe che la fissava. <<Joe, dov’eri.>> mormorò <<Mi ero allontano pochi minuti, ti prego di scusarmi se non ti ho avvertito.>> <<E’ successo qualcosa sulla nave?>> <<No, per fortuna, dovevo solo, constatare una cosa.>> <<Cosa?>> <<Se era il caso o no di darti un regalo che ho comprato per te prima di salire su questa nave.>> <<Un regalo Joe? Per me?>> disse lei mettendosi a sedere. Joe si diresse verso il suo bagaglio e da una taschino esterno tirò fuori un pacchettino, si voltò verso Françoise, si sedette accanto a lei e glielo diede.
<<Oh Joe ed io che credevo che tu…>> <<Cosa>> le disse dolcemente lui. <<Nulla, non importa ora.>> liberò il pacchetto dalla carta, conteneva una piccola scatolina. Françoise aveva il cuore in gola, non riuscì a smettere di voltare lo sguardo ora verso Joe ora alla scatolina chiusa che teneva stretta fra le mani. <<Avanti aprila, non ti mangia mica.>> l’incoraggiò lui. Françoise l’aprì lentamente. Dentro vi era un anello tempestato di piccole pietre preziose, era di oro bianco e alla luce della luna brillava come gli occhi di lei. <<Vuoi sposarmi Françoise.>> Le chiese Joe, sottovoce. La proposta la colse all’improvviso, mentre era ancora lì ad ammirare l’anello. Lei si voltò di scatto <<Puoi ripetere Joe?>> balbettò <<Ti ho chiesto se vuoi accettare di diventare la signora Shimamura!>> L’emozione che prima aveva provato nello scartare il regalo era nulla in confronto all’immensa gioia che aveva provato alle parole di lui. <<Joe, parli davvero?>> <<Ma certo che parlo sul serio. Voglio che tu mi sposi Françoise.>> <<io non so che dire…>> balbettò lei <<A me basta un si,>> La rassicurò lui, ora i loro occhi erano gli uni persi in quelli dell’altro. Françoise abbassò lo sguardo sull’anello e sorridendo mormorò <<Io ho pensato spesso a questo momento, e mille volte mi sono chiesta che risposta ti avrei dato quando sarebbe stato il momento.>> Françoise si alzò dal letto. <<Diventare tua moglie è certo il mio desiderio più grande Joe ma, non vorrei che facessimo le cose troppo di corsa.>> <<Capisco cosa provi, anch’io ci ho pensato molto prima di chiedertelo, ma poi mi sono reso conto che quando ami qualcuno desideri solo di passare il resto della tua vita con lei. Ma, se tu hai bisogno di riflettere per me non c’è problema aspetterò.>> Joe la strinse a sé. <<Io non ho bisogno di pensarci.>> disse lei mentre Joe la teneva stretta al petto.>> Joe la scostò da se e la fissò negli occhi. <<Ho già scelto Joe, voglio iniziare con te una nuova vita e anche se sarà piena di difficoltà le affronteremo insieme perché solo insieme potremo riuscirci.>> <<Sei davvero sicura di volermi sposare, voglio dire nonostante i miei difetti.>> <<E chi non ne ha, e poi i tuoi non sono difetti ma, conseguenze di una vita in cui sei stato abbandonato a te stesso, senza l’amore di due genitori. Certo non potrò mai colmare le lacune che hai nel cuore, però voglio fare in modo che da oggi in poi non ti manchi mai più l’amore e il conforto di qualcuno che ti è accanto nei momenti belli, come in quelli brutti della tua vita.>> <<Ti ringrazio Françoise>> <<Sono io che ringrazio te Joe di avermi regalato il bene più grande al mondo: L’amore.>>  <<Ho voglia di fare l’amore con te.>> le sussurrò. Lei gli arrossì <<Che c’è. Ho detto qualcosa che ti ha turbata?>> <<e che non me lo avevi mai chiesto così.>> affermò lei agitando nervosamente l’anello fra le mani <<E’ vero, ma da oggi voglio cambiare, da oggi Françoise, voglio dedicarti ogni minuto della mia vita per ricambiarti di tutto l’amore che mi hai dimostrato e che io a volte ho sprecato inutilmente.>> <<Questo non è vero Joe, mai e poi mai il mio amore per te è andato sprecato, perché se così fosse oggi non saresti qui a chiedermi di sposarti.>> Joe sorrise. <<Hai ragione tu, come sempre.>> <<No, non è vero non ho sempre ragione, a volte sbaglio anche io. Forse è per questo che capisco i momenti in cui hai bisogno dei tuoi spazio per guardare in te stesso, magari per scoprire se quello che senti è davvero quello che vuoi.>> <<Ma oggi è successo qualcosa di strano.>> <<Che cosa Joe,>> disse lei sorpresa. <<Nulla mi è arrivato un biglietto dalla base firmato dal dottor Gilmore me l’ ha consegnato circa 20 minuti fa un sottoufficiale, ma quanto sono andato a chiedere nella sala comandi mi hanno detto che a loro non è pervenuto nulla a mio nome.>> <<Molto strano.>> <<Hai chiamato il dottor Gilmore?>> <<No perché la prima cosa che ho pensato e che fosse successo qualcosa a te.>> <<A me?>> <<Si per via del mio incubo.>> <<Joe, come vedi io sto bene.>> <<Già, lo vedo ma, mi chiedo lo stesso chi sia stato a farmi questo scherzo.>> <Non ne ho la minima idea. A cosa serviva mandare un messaggio falso se poi non si è verificata nessuna conseguenza?>> <<Non lo so.>> <<Forse dovremo stare in guardia.>> <<Forse Françoise, ma tanto finché ci sarò io al tuo fianco non ti accadrà nulla te lo giuro.>> <<forse non riguarda noi ma la nave?>> <<Pensi sarebbe meglio scandagliarla tutta?>> <<Però mi sembra strano non trovo il nesso fra un attentato alla nave e il messaggio che hai ricevuto. <<Non lo so davvero, aspettiamo e vediamo, per ora, controlleremo movimenti strani dei passeggeri e domani cercherò il sottoufficiale che mi ha consegnato il biglietto.>> <<Buona idea.>> <<ora però, voglio parlare di noi.>> << E cosa c’è da dire.>> <<Ha accettato senza riserve di sposarmi nonostante a volte mi sia comportato male con te.>>Ed ora lo so, per questo ho deciso di farti questa proposta.>> << Joe io ho un unico desiderio quello di trascorrere tutto il resto della mia vita al tuo fianco.>> <<Françoise…>> <<Fai l’amore con me Joe.>> Joe la strinse a sé e poi la fece ricadere dolcemente sul letto. <<Sei meravigliosa, sei la creatura più splendida che esista sulla faccia della terra, ed io ti amo Françoise.>> le mormorò nell’orecchio. <<Anche io Joe.>> Le labbra di lui scesero dolcemente sul collo di lei, mentre con le mani le sfilò l’asciugamano che la copriva dopo la doccia. Anche lei gli sbottonò la camicia e dopo averlo denudato, accarezzò dolcemente la sua schiena sfiorandogli la pelle con la punta delle dita. Il suo corpo s’inarcò sotto il dolce tocco delle sue mani, sentì la sua pelle rispondere con piccoli brividi alle sue carezze. Joe non trattenne ulteriormente la passione che gli scoppiava dentro avidamente cercò le labbra di Françoise in un bacio lunghissimo e appassionato. <<Ti voglio..>> le sussurrò quando le loro labbra si staccarono. Le mani di Françoise accarezzavano ora i capelli di lui, ma in un gesto di passione sospinsero il capo di Joe sul suo corpo, Joe baciò tutta la sua pelle e poi si soffermò sui suoi seni. <<Prendimi Joe, sono tua.>> gli mormorò. Joe non se lo fece ripetere, entrò in lei dolcemente e altrettanto dolcemente la ebbe. Come in un filmato a rallentatore i loro corpi si muovevano l’uno sull’altro fin quando Joe e Françoise non raggiunsero l’apice del piacere. Allora Joe la strinse di nuovo a sé e la tenne così fra le sue braccia fin, quando esausti non si addormentarono avvolti dal dolce chiarore della notte.
<<Buongiorno amore mio. Oggi attraccheremo finalmente.>> disse Joe entrando in cabina <<Allora potremo mandare una cartolina a gli altri.>> <<certo se vuoi!>> <<Ma non gli diremo nulla della nostra decisione, preferisco dirglielo a voce. Chissà come la prenderanno, già immagino Bretagna, fare il melodramma come al suo solito e il dottor Gilmore, lui dirà: siete sicuri ragazzi è un passo importante>> affermò cercando di simulare il vocione del dottore <<E tu ne sei sicura Françoise.>> chiese Joe improvvisamente. Lei smise di camminare su e giù per la camera e si voltò verso di lui. <<Certo che lo sono, che domande mi fai, vuoi ricominciare come ieri sera? Non ci avrai già ripensato vero.>> disse andandogli incontro. <<Certo che no.>> <<Bene perché la prima affermazione è quella che conta sai.>> <<Quindi se volessi ritirarmi secondo te non potrei farlo.>> <<E no mio caro, non si può. Hai diversi debiti con me.>> <<Lo so e voglio saldarli tutti.>> <<vediamo la proposta di matrimonio te ne  decurta una buona parte…>> <<Ah si, razza di aguzzina ora ti faccio vedere io.>> disse afferrandola da dietro e facendola cadere sul letto. <<Joe sei impazzito!>> <<Forse, ma visto che insisti non uscirai di qui fino a quando non avrò pagato tutti i miei obblighi e come hai detto giustamente tu, sono tanti….>> <<Ma, dovevamo mandare la cartolina ai ragazzi e poi devi cercare il sottoufficiale…>> <<Aspetterà, c’è tempo, sai sono un tipo preciso e detesto avere conti in sospeso, soprattutto con te.>> <<Non sarà così facile estinguerli tutti …>> <<Posso sempre procedere per tentativi.>> disse maliziosamente lui. <<So bene cosa stai pensando Joe Shimamura.>> <<La stessa cosa che sta pensando la mia signora.>> disse accarezzandole il corpo dopo averle sbottonato il vestito. <<Parla già di signora?>> lui annuì, <<Ti dispiace forse?>> disse mentre guardava la sua mano scorrere sul corpo di lei. Françoise chiuse gli occhi quando Joe la toccava così non aveva nemmeno la forza di replicare. <<A quanto pare ho indovinato la mia scelta.>> Françoise riaprì gli occhi e sembrò contrariata per l’affermazione di Joe.  <<Che vorresti dire?>> <<Che se questo è il l’unico modo di estinguere i miei debiti con te, vorrei averne nei tuoi confronti per tutta la vita, lo sai?>> <<Avresti bisogno di dovermi qualcosa per fare l’amore con me.>> <<No ma potrebbe servirmi come scusa per farlo ogni volta che ti desidero, cioè sempre.>> <<Davvero mi desideri così tanto.>> <<Da impazzire Françoise, le mormorò lui baciandola sul collo.>> <<Anche io ti voglio Joe.>> ansimò. Stava per baciarlo, quando una fitta enorme alla testa la costrinse a chiudere gli occhi e afferrarsi il capo con le mani.>> <<Françoise che hai.>> <<Non lo so Joe, una fitta al capo, chiama un dottore, ti prego…>> <<Françoise…Françoise>>  la vista di lei si annebbiò e dopo poco vinta dai lancinanti dolori perse i sensi.
Joe  e Françoise interruppero la loro crociera, Joe affittò una camera dalla quale chiamò il dottor Gilmore e gli altri.
<<Con calma Joe non capisco niente.>> affermò Jet. <<Françoise si è improvvisamente sentita male sulla nave, dovete venire a prenderci, non posso trasportala fino alla base con mezzi di fortuna, mi occorre che il dottore la veda qui e subito.>>
<<Ma dove siete.>> <<Ad Okinawa >> <<Arriviamo immediatamente.>> Jet chiuse la conversazione, riunì tutti e gli spiegò a grandi linee l’accaduto, saliti sul Dolphine si recarono all’ isola di  Okinawa per prelevare Joe e Françoise.
<<Joe eccoci, abbiamo fatto prima che potevamo, lei dov’è.>> <<E’ nella camera da quando siamo sbarcati e priva di sensi.>> <<La visiterò subito. Voi rimanete qui.>> <<Dottore voglio esserci anche io.>> <<No Joe, è meglio che aspetti qui sei troppo agitato e non mi saresti di aiuto.>> <<Ci faccia sapere subito,>> lo scongiurò 002. State tranquilli, ora aspettate qui.>> Passò una buona mezz’ora senza che Il dottore uscisse dalla camera. Joe non smetteva di camminare su e giù per la camera nervosamente.>> <<Joe stai calmo, vedrai che il dottore saprà cosa fare!>> <<Ma perché non esce.>> <<Non è così facile qui non ci sono le apparecchiature della base. Spiegò 008.>> <<Se le dovesse succedere qualcosa io.>> 002 vide scintillare qualcosa sul comò, si diresse verso il mobile e quando si avvicinò rimase di stucco. Nella scatolina aperta vi era un anello. <<E’ questo di chi è?>> <<E’ di Françoise.>> <<Cosa?>> <<Gliel’ho regalato io.>> aggiunse <<Che storia è questa Joe.>> <<E’ qualcosa che Françoise voleva dirvi di persona.>> <<Ma lei ora non può.>>  <<Tanto immagino non serva una fervida immaginazione per capire vero?>> <<Insomma Joe vuoi dirci di cosa si tratta.>> <<Ho chiesto a Françoise di sposarmi.>> disse tutto in un fiato. Lo sbigottimento di tutti fu allarmante. <<Sei impazzito sposarti con lei>> <<Perché Jet, cosa c’è di male.>> <<Joe ma come pensate di fare.>> <<Cosa vuoi dire non ti capisco.>> <<Dico che secondo me state precipitando i tempi.>> <<Non lo so Jet se sto precipitando i tempi e francamente non mi interessa so solo che lei era felice quando gliel’ho chiesto poco prima di sentirsi male non faceva che ripetere che era la persona più felice sulla faccia della terra.>> Bretagna si alzò dal divano dove era seduto e si avvicinò a Joe <<Voglio essere il primo a fare le miei congratulazioni ad entrambi.>> gli disse poggiandogli una mano sulla spalla. << Per quanto riguarda il suo stato di salute sono certo che il dottore Gilmore riuscirà a guarirla e finalmente potremo festeggiare questo matrimonio.>> <<Me lo auguro Bretagna.>> <<Ma certo che si rimetterà. E comunque rubacuori, era una vita che tu e lei dovevate prendere questa decisione. Non siete d’accordo con me?>> disse rivolgendosi agli altri <<pienamente 007>> rispose 005. <<Penso anche io, che Bretagna abbia ragione.>> aggiunse 006 in uno sbuffo di fumo <<Ma che vi prende a tutti vi siete dimenticati chi siamo e cosa siamo.>> <<Perché 002 pensi che un Cyborg non possa amare solo perché tu non sei capace?>> <<Stai attento a te Bretagna.>> <<Non capisco perché devi rovinare l’unico istante di gioia in questo momento>> <<Andate tutti al diavolo.>> <<Io la penso come 002.>> ribatté 004. <<Quello che pensate voi non importa se loro hanno deciso di fare questo passo non sta a noi giudicare.>> La porta della stanza si aprì in quel momento e tutti smisero di discutere, il dottore Gilmore uscì con un’espressione perplessa. <<Allora dottore come sta?>> <<Non so cosa dirti Joe non sono riuscito a capire di cosa si tratta dovremo trasportarla alla base, lì potrò fare controlli più approfonditi.>> <<Oh, mio Dio.>> <<Joe non allarmarti, vedrai il dottore riuscirà a capire di cosa si tratta. Vero dottore?>> <<Lo spero Bretagna.>>  <<Bene, partiamo subito prima arriveremo alla base prima potrò curarla.>>

Il viaggio fino alla base sembrò durare molto più di quanto in realtà ci volesse. Chiuso nel laboratorio Gilmore, fece tutti una serie di esami, dall’esito negativo. L’unico che diede dei risultati sfalsati fu l’elettroencefalogramma. <<Non capisco.>> <<Cosa dottore.>> <<Le sue attività cerebrali sono sfalsate come se ci fosse qualcosa che le abbia alterate ma, da tutte le ricerche che ho fatto non mi risulti nulla che possa avere causato questa alterazione. <<Ma perché non riprende i sensi.>> <<Purtroppo Joe è come se fosse in coma, possiamo solo sperare, che si svegli, forse allora le mie ricerche daranno migliori risultati.>>
Nonostante Chang avesse preparato dei succulenti piatti a nessuno venne voglia di mangiare. Joe poi, non si sedette nemmeno al tavolo. <<Dovresti mangiare Joe, non guarirà Françoise perché tu ti ammali.>> <<Ha ragione dottore, ma non ho fame, mi creda.>> <<Invece dovresti Joe>> gli disse Bretagna andandogli incontri. <<Avete un progetto in cantiere tu e Françoise e dovresti farlo per lei di non mollare proprio ora, perché lei non lo avrebbe mai fatto se fosse accaduto a te.>> <<Hai ragione Bretagna. Però lei è più forte di me, più risoluta. Io non ho il suo stesso entusiasmo di vivere.>> <<Certo che c’è l’hai, ti stai per sposare, se non  avessi abbracciato davvero la vita, non avresti mai nemmeno pensato a un passo del genere. Forza Joe vieni a mangiare e cerca di sostenere Françoise in questi momenti, perché è ora che lei ha davvero più bisogno di te.>> Joe annui, poggiò una mano sulla spalla di 007 e sorridendo lo ringraziò dei consigli.

Intanto sull’isola in mezzo al pacifico, i due cyborg e Bartex, stavano aspettando il momento decisivo per passare all’azione. <<Svegliate la ragazza e impartitele gli ordini che sapete, nessuno però, deve pensare minimante che siamo coinvolti noi del fantasma nero, quindi attenzioni agli ordini che date.>> <<Stia tranquillo, ci penso io.>> affermò 010. <<003 mi senti?>> Françoise nel suo letto si agitò. <<003 sono il tuo padrone, e ti sto parlando telepaticamente, ora ascolta i miei ordini, fra poco tu ti sveglierai, prenderai la bomba che ho nascosto nella tua valigia e la collocherai all’interno della base, ora che tutti dormono. Appena fatto questo ti allontanerai da lì e ci raggiungerai con il dottore Gilmore e il Dolphine qui sull’isola! Hai capito?>> <<si.>> mormorò lei nel sonno. <<Appena chiuderò la conversazione. Tu ti sveglierai. Ci sentiremo sul Dolphine appena avrai portato a termine la missione..>> Françoise aprì gli occhi di scatto. Si ritrovò semi nuda nel suo letto con vari elettrodi attaccati al suo corpo. Come un automa senza volontà sia alzò si vestì e poi fece tutto quello che le venne impartito. Prese la bomba e la collocò all’interno della base. Poi con passo leggero si diresse verso la camera del dottor Gilmore, aprì la porta e si avvicinò a letto. Il dottore vedendo filtrare la luce nella camera si svegliò, ma subito dopo Françoise gli mise sulla bocca un panno imbevuto di sonnifero. Prese in spalla il dottore e si recò verso il Dolphine. 001 che era nella camera non si accorse di nulla. Quando Françoise decollò, il frastuono creato dal Dolphine svegliò tutti quanti ma, allo scoppio della bomba mancava solo un alcuni minuti. <<Che diavolo succede>> esordì Bretagna biascicando le parole. <<Qualcuno ha preso il dolphine>> disse Joe <<Ma chi può essere stato.>> chiese 002 <<E’ stata Françoise.>> <<Ivan!>> Joe si voltò sorpreso di udire la voce del piccolo 001. <<Come è possibile che Françoise si andata via con il dolphine.>> <<E’ non è tutto Joe ha rapito il dottor Gilmore.>> Quella frase fu un colpo per tutti, cosa le era passato in testa per farle fare una cosa del genere. >> <<E devo dirvi un’altra cosa c’è una bomba piazzata nella base  che esploderà fra circa un minuto e mezzo.>> <<Una bomba!!!>> Bretagna entrò nel panico. <<Non perdiamo la calma, abbiamo tempo di disinnescarla Ivan.>> <<Non lo so Joe,>> <<Dicci dov’è andremo io e 008.>> <<E all’interno del laboratorio.>> <<Voi altri uscite subito da qui io e 008 andremo a disinnescarla.>> <<Siete matti in poco più di un minuto non  c’è la farete mai.>> <<Dobbiamo tentare 007, ed ora uscite subito da qui.>> ordinò Joe.
<<No, resteremo tutti insieme fino all’ultimo.>> <<Ho detto andate via 002>> <<Joe.>> <<Non possiamo morire tutti, qualcuno di noi deve salvarsi per correre in aiuto di 003 e del dottore Gilmore, quindi uscite da qui e questo è un ordine.>> <<d’accordo,  ma mi raccomando fate attenzione.>> <<Non preoccuparti 002. C’è la faremo.>>.
Tutti i cyborg uscirono dalla base 008 e 009 rimasero invece all’interno per cercare la bomba. <<Joe l’ho trovata.>> <<Quanto manca 008 prima che esplose?>> <<Abbiamo solo 35 secondi.>> <<Forza allora.>> <<008 sfilò il coperchio della bomba che metteva a nudo il timer e i fili collegati all’esplosivo. <<Pensi di farcela a disinnescarla?>> <<Posso tentare.>> 25 secondi. <<Forza Punma.>> 20 secondi, 008 era preso dal lavoro ma, quel tipo di bomba era per lui completamente nuova. 15 secondi. <<Joe forse ho trovato?>> 10 secondi. <<Ci sono due fili uno rosso e uno blu>> <<Sai quale tagliare?>> <<Dovrebbe essere quello rosso.>> <<Sbrigati mancano solo 5 secondi.>> All’esterno della base gli altri aspettavano ansiosamente di vedere uscire i loro amici. Ma, all’improvviso un’esplosione spaventosa li investi scaraventandoli a terra, quando si ripresero la loro base era esplosa e tutta la struttura era in fiamme. <<009, 008!!!>> gridò Jet cercando di catapultarsi all’interno della base per cercarli. <<Non lo fare Jet, morirai anche tu?>> <<Lasciami 007, dobbiamo trovarli forse sono ancora vivi da qualche parte.>> Un seconda tremenda esplosione fece crollare tutto quel che restava della loro adorata base. Le ultime speranze di trovare vivi i loro compagni, si spensero miseramente <<Non posso crederci. Non possono essere morti…Joe!!!!Punma!!!!>> gridò jet disperato, ma al suono della sua voce nessuno rispose. Il crepitio delle fiamme e il rumore della struttura bruciata dal fuoco erano gli unici rumori che accompagnavano le lacrime dei Cyborg.

<<Benvenuta 003, all’interno della nostra base.>> <<come da voi ordinato ho messo la bomba e ho condotto qui il dottor Gilmore.>> disse indicando un uomo riverso su una sedia ancora in stato d’incoscienza. <<Bene, 010 011 prendete il dottore e trasportatelo nella prigione, più tardi parlerò con lui. Ora mia cara se vuoi seguirmi ho riservato un’altra missione per te molto, molto importante.>>

<<Non posso credere che i nostri amici se ne siano andati così.>> << Non voglio crederci nemmeno io 007. Ma l’hai vista anche tu l’esplosione che c’è stata e poi nessuno è uscito dalla base prima che avvenisse.>> <<Non dirlo nemmeno per scherzo 009 e 008 non possono essere morti.>> <<Ma chi avrà piazzato la bomba e perché 003 è andata via con il dottore, chi l’ha avvisata e perché non ha svegliato anche noi>> <<Perché, 006 è stata lei a mettere l’esplosivo.>> <<Che diavolo dici Ivan.>> <<Si 002 e non capisco perché lo abbia fatto.>> Jet serrò i pugni. <<Stai mentendo! 003 non lo avrebbe mai fatto.>> <<Allora come ti spieghi il suo comportamento.>> <<No,>> disse scuotendo il capo. <<003 non può averlo fatto, non può averci traditi così.>> <<Mi dispiace Jet siamo tutti scossi , ma la verità è questa.>> Jet non osò  mettere nuovamente in dubbio le parole di 001  <<Se davvero è stata lei a fare questo allora giuro sul mio onore che pagherà caro il suo inganno.>>

<<Attaccheremo gli Stati Uniti per prima, uccideremo tutti i leader delle più grandi nazioni e i Fantasmi neri saranno al comando dell’intera terra.>> <<Fantastico mio signore. Mi chiedevo solo se in tutto questo noi potessimo avere la nostra parte di ricompensa.>> <<Ma certo 010 e 011, senza di voi il piano non sarebbe mai stato attuato, avrete di certo la vostra ricompensa.>> <<Fantastico.>> <<e anche tu 003 avrai ciò che ti spetta per il lavoro e svolto.>> <<La ringrazio mio Signore.>> <<Ora dirigiamoci sugli Stati Uniti, uccideremo il presidente per primo.>> <<Agli ordini.>>

<<siamo completamente appiedati e inoltre non abbiamo notizie né di 003 né del dottor Gilmore!>> <<Perché invece di lamentarti non ti fai venire qualche idea.>> <<E’ quale? Non ho più la forza nemmeno di pensare.>> <<Sei solo uno smidollato 007.>> <<Parli bene tu 002, ma che cosa pensi che potremo fare nelle nostre condizioni.>> <<Dobbiamo trovare un modo per sapere dove sono Françoise e il dottore. Ivan tu non puoi metterti in contatto telepatico con il dottore?>> <<Posso tentare 002.>> Alcuni istanti di silenzio. <<Purtroppo Jet non ci riesco.>> <<Maledizione.>> <<Ehi aspettate. Ricordate cosa disse Joe molti mesi fa? Quando ogni notte aveva quell’incubo che lo tormentava al punto da non farlo dormire.>> <<E cosa c’entrano ora i sogni razza di idiota.>> <<Quello che sta succedendo mio caro Jet, Joe lo aveva visto nel suo sogno, non proprio come sta accadendo ora, ricordo che nel suo incubo parlava di un attacco all’america.>> <<e secondo te ora noi andiamo in America a dire al presidente senza nemmeno un straccio di prova che qualcuno vuole ucciderlo!>> <<Perché secondo te non può essere, mettiamo caso che dietro a tutto questo ci siano i fantasmi neri, allora sarebbe plausibile, un attacco alle varie nazioni per avere il controllo sul mondo intero.>> <<Stai farneticando anche tu ora 004?>> <<Cosa ci costa provare è sempre meglio che restare qui senza fare nulla.>> <<Io non vi seguirò in questa pazzia.>> <<Comunque Jet dobbiamo assolutamente spostarci da qui solo così potremo trovare notizie sul dottore Gilmore e 003.>> <<Per me siete tutti pazzi.>> <<Vuoi seguirci o no Jet.>> <<E’ va bene 004 ma lo reputo un piano senza fondamenta.>> <<Ma con Joe e Punma che facciamo?>> <<Purtroppo per loro 006 non possiamo fare niente, solo vendicare la loro morte.>> <<Giusto 002, anche se credo che Françoise non sia del tutto colpevole in questa storia.>> <<No lo so Albert, spero solo che riusciremo a salvare il dottore, quantomeno la morte dei nostri amici non sarà stata vana.>> <<Bene allora mettiamoci in viaggio, ci aspetta parecchia strada da fare, oltretutto non abbiamo più nemmeno il dolphine.>> disse 004. <<Bretagna che hai!!!>> <<E che non riesco a pensare che non li rivedremo mai più.>> <<Posizioniamo due croci, così da rendere onore ai nostri amici.>> propose 005 poggiando la mano sulla spalla di 007. Vennero fatte due croci con dei rami di legno e legati insieme da una corda e poi vennero posizionati vicino alle macerie della base. <<addio amici miei. Riposate in pace.>> li salutò 004. Bretagna si mise un braccio sugli occhi ed iniziò a piangere come un bimbo. <<Coraggio 007, capiamo il tuo dolore, perché è anche il nostro.>> cercò di consolarlo 006 <<Avrei voluto che le ultime parole per loro non fossero state di scherno soprattutto per Joe.>> <<Sono certo che Joe non c’è l’ha con te.>> lo rassicurò Geronimo <<E a Françoise cosa gli diremo ci avete pensato?>> Tutti ammutolirono. <<Già cosa gli diremo.>> ripeté  Albert <<non sappiamo nemmeno se riusciremo a trovarla e voi vi preoccupata di dirgli di Joe e di Punma.>> <<Jet, sono certo che la ritroveremo e quando saprà che per causa sua sono morti Punma e Joe, non resisterà al dolore.>> <<E allora  Bretagna non gli diremo che è stata lei.>> <<Cosa 002?>> Gli diremo che sono stati altri a mettere la bomba. A cosa servirebbe darle questo dolore? Solo a farla morire lentamente giorno per giorno a causa del rimorso.>> <<Sono d’accordo anche io di non dirle nulla.>> affermò 005. <<Non c’è più tempo amici, dobbiamo andare. Il tempo stringe.>> disse con voce ferma 004, tutti annuirono, si voltarono l’ultima volta a guardare le croci dei loro compagni poi si incamminarono per raggiungere  l’aeroporto.

<<Domani entreremo nella residenza presidenziale per uccidere il presidente degli Stati Uniti. 010, 011 preparatevi, con l’aiuto di 003 entrerete nella casa bianca e li farete ciò che vi ho ordinato.>> <<Perché deve venire anche lei.>> <<Perché 003 ha delle capacità di supervista e di superudito che vi permetteranno l’accesso senza rischiare nulla.>> <<Ho capito.>> <<Mi meraviglia.>> mormorò a denti stretti 010. <<Smettetela di litigare domani è un giorno importante ed esigo da voi la massima attenzione.>> <<Stia tranquillo mio signore non falliremo.>> <<Me lo auguro per voi, o la punizione che riceverete sarà esemplare.>>

<<Bene come volevasi dimostrare ora che siamo a Washington e lì c’è la residenza presidenziale. Da dove volete iniziare?>> <<Io direi 002 di cominciare da quei strani cyborg che stanno li a spiare la casa bianca.>> propose 007 <<Cosa, dove?>> <<Proprio li su, sul quel tetto.>> <<Guardate!>> disse indicando 006 <<non posso crederci ma quella lì non è…>> <<Accidenti è 003.>> terminò Jet <<Che ci fa in compagnia di quei loschi individui.>> si domandò 007. <<Dobbiamo solo seguirli per scoprirlo.>>
<<003 allora controlla qual è la strada migliore per entrare nella casa bianca.>> ordinò 010 <<Subito.>> Françoise attivò la sua supervista e il suo superudito, le ci vollero parecchi minuti prima di dare la risposta. <<La meglio sarebbe passare dalla parte posteriore ci sono meno guardie ed è più facile superare le telecamere e gli allarmi.>> <<Fantastico, vai avanti tu, così potrai farci strada.>> propose 010. <<Ok.>> <<Dove pensate di andare.>> <<E voi? Come fate a essere ancora vivi.>> balbettò 011. <<Devi sapere che noi abbiamo nove vite come i gatti, razza di pagliaccio.>> lo schernì 002. <<Pagliaccio a chi! 003 Uccidili.>> Françoise si alzò in piedi e presa la pistola dal fodero, la puntò sui  cyborg.>> <<Françoise no.>> la implorò 002 <<Non servirà a nulla implorarla ora 003 lavora per noi, come potete notare, mi dispiace ma per voi cyborg è giunta la fine. Sparagli.>> <<Françoise no!>> una voce si levò nell’aria. <<009, 008 siete vivi allora.>> <<Si 002, eravamo ridotti male ma per fortuna siamo riusciti a cavarcela.>> <<Che disdetta anche 009 ora. Falli fuori subito 003 è un ordine.>> <<Françoise ti prego ascoltami, non farti condizionare da loro, pensa con la tua testa. Tu non fai parte di questi delinquenti, tu appartieni ai cyborg del dottor Gilmore! Ascoltami Françoise. Tu non sei come loro ti vogliono far credere…io lo so…>> disse più sommessamente. <<Ascoltami Françoise ritorna in te, ti prego.>> <<Non servirà urlare 009, lei obbedisce solo ai nostri ordini. Per te e i tuoi amici è la fine. Forza 003 spara.>> <<E va bene se non ci riesco con le buone allora proverò con le maniere forti. Accelerazione…>> Joe sparì dalla vista e poco dopo apparve davanti a Françoise. Le afferrò le braccia e gliele bloccò. <<Svegliati ti prego sono io Joe.>> Françoise si dibatteva per liberarsi dalla presa ma durante la colluttazione 003 mise il piede su una tegola staccata e insieme a Joe caddero dal tetto. Joe abbracciò Françoise e nel cadere fece sì che fosse lui ad andare a finire con la schiena in terra, mentre lei gli cadde sopra, ma questo non li fece smettere di azzuffarsi. Joe fece uno scatto è si portò su di lei. <<devi svegliarti. Devi Françoise. E’ colpa mia, lo so, ti ho lasciata sola per l’ennesima volta, ma ti prego aiutami Françoise, aiutami ad aiutarti.>> <<Joe lascia stare non c’è  farai mai.>> lo avvertì 002  Françoise gli diede un calcio e lo scaraventò a terra, ma Joe si rialzò immediatamente. >> <<Dovrai fare meglio di così per liberarti di me Françoise.>> <<Joe attento.>> gli urlò 007 <<Accelerazione.>> Joe l’afferrò nuovamente da dietro e la trattenne. <<Devi svegliarti Françoise fallo per me!!!!>> Ma nuovamente Françoise lo scaraventò a terra. Impugnò la pistola e si avvicinò lentamente a Joe. <<Non possiamo permettergli di uccidere 009.>> <<Sei pazzo 004 che vuoi fare.>> <<L’unica cosa sensata 002, se non è possibile fermarla in altro modo allora dovremo ucciderla.>> <<uccidere 003, sei forse impazzito?>> <<No 007, ma non mi pare che ci sia altra scelta?>>  <<Non puoi uccidere Françoise lei e una di noi.>> <<Non più ora è passata dalla parte dei nemici, in lei non c’è più nulla della Françoise che conoscevamo.>> disse puntando la mano su di lei. <<Non farlo 004, non ucciderla.>> gridò disperatamente Joe. <<Ti prego non farloooo!!!!!>> Nell'agitarsi dalla tasca di Joe cadde l’anello che aveva regalato a Françoise sulla nave, rotolò fino ai piedi di 003, poi si fermò. Lei accortasi di quell’oggetto luminoso, abbassò lo sguardo e lo vide. All’improvviso fu come se un flash di memoria le fosse tornato alla mente. Si chinò e raccolse l’anello. Lo guardò cercando di ricordare dove lo aveva visto prima. Joe si alzò e le andò incontro. <<Te lo ricordi vero? Te l’ho regalato io, sulla nave. Quando ti ho chiesto di sposarmi Françoise.>> Lei smise di fissare l’anello e alzò lo sguardo su Joe. <<La pistola non serve.>> disse togliendogliela di mano. <<Fai uno sforzo, piccola cerca di ricordare…Sono io il tuo Joe, non ti lascerò mai più sola, non permetterò che tu soffra ancora per causa mia.>> e mentre diceva questo la strinse a sé e la baciò. Gli occhi di Françoise prima vitrei e inespressivi recuperarono il chiarore di sempre, una lacrima scese lentamente sul suo viso. “Joe” pensò fra sé, mentre, chiudendo gli occhi ricambiava il dolce appassionato bacio di 009. 004 abbassò il braccio, aveva capito che l’amore aveva vinto sul potere  ipnotico.
<<Non avete vinto cyborg, comunque il dottor Gilmore è nelle nostre mani.>> rise 010.>> <<Maledetto, dicci dov’è.>> <<Ti piacerebbe saperlo 002, ma vi toccherà scoprirlo da soli se vorrete salvarlo. E’ questo è solo un arrivederci. Ricordatevelo avete vinto la sola la battaglia, ma alla fine la guerra la vinceremo noi.>> <<Vieni qua bastardo. Vieni a combattere se ne hai il coraggio.>> <<tutto a suo tempo 002 avremo modo di confrontarci ancora per ora au revoir.>> <<torna indietro maledetto.>> << è inutile 002.>> gli disse Joe avvicinandosi. Dobbiamo scoprire da soli dove si trova  il dottore è andare a salvarlo.>> <<Ma come facciamo.>> Joe si voltò verso Françoise.>> <<Forse c’è un modo. Occorre solo che tu ti sforzi di ricordare qualcosa, Françoise>> le disse stringendole le spalle <<Pensi di farcela?>> <<Non lo so Joe.>> <<Devi farlo, la vita del dottore dipende solo da te, ora.>> <<Ci proverò.>> <<Sarà meglio andare a riposare ora, poi organizzeremo un piano per salvare Gilmore.>> <<Si 004, hai ragione. Soprattutto tu devi riposare Françoise, andiamo.>> <<D’accordo Joe.>> oramai senza più una base, né il dottor Gilmore a guidarli per i cyborg si prospettava una battaglia lunga,difficile ed estenuante, forse più di quelle affrontate in passato, ma la forza che li contraddistingue, li aiuterà a vincere anche questa guerra.

 

© 04/10/ 2007

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